In Alto Adige lo Chardonnay era spesso confuso con il Pinot Bianco, ma negli anni ’80 ha guadagnato in indipendenza e cominciato a camminare da solo. Dal grappolo alla bottiglia soggiorna solo in acciaio, che condensa nel bicchiere il sole, i profumi e l’aria pulita dei pascoli di alta montagna. Viene catapultata fuori dal bicchiere tutta la tempra e dolcezza tropicale dello Chardonnay: banana matura, ananas e melone. Al palato è freschissimo, denso, con note “lattiche” che portano sfumature burrose, vaniglia e marzapane. Non mancano le erbe aromatiche di alta montagna, la mela verde e la vibrante pietra focaia del territorio che mettono un “po’ di sale e pepe” che pizzicano sulla lingua.
Allergeni: contiene solfiti
Bonotto delle Tezze
Vazzola (TV)
Un’antica realtà insediata nella riva sinistra del Piave dal 1400, che ha saputo adeguarsi ai cambiamenti storici e a evolvere le tecniche enoiche, onorando il vitigno autoctono per eccellenza: il raboso Piave. Irruento, scuro, dal tannino incisivo, veemente, detto il ” Vino da Viajo” durante la Serenissima. I Bonotto delle Tezze si sono riservati di ammansirlo, lasciando intatta tutta la sua autenticità. Si fregiano di tanti premi: il Malanotte del Piave 2018, vigoroso e levigato, racconta una magia di spezie e frutta e il Raboso Passito è risoluto nonostante la lunga permanenza in pianta.
Anno fondazione: 1400
Indirizzo: Via Duca D’Aosta (Loc. Tezze di Piave) 36 – Vazzola (TV)